Dopo un interessante aggiornamento, in video call, con alcuni referenti di Cerved Group S.p.A., importante società di rating, abbiamo potuto constatare come lo smart working rappresenta ormai un fattore determinante di trasformazione dei mercati dei servizi e del settore immobiliare.
Fino al 2019 lo smart working per svariate attività, e il tele-lavoro per il mondo impiegatizio della PA, erano utilizzati da poco più di 500mila lavoratori in tutta Italia.
Nel periodo di lockdown dovuto l'emergenza sanitaria da COVID-19, si sono toccate punte da 8MILIONI di lavoratori in smart working o "lavoro agile" (definizioni che ormai racchiudono tutte le attività lavorative da remoto).
Dopo il trauma di aver visto bloccata in modo importante ogni attività lavorativa, per fare fronte ad una emergenza, evidenziando la vulnerabilità verso gli eventi globali critici del nostro sistema sociale-lavorativo, e dopo aver constatato l'efficacia e la concreta applicabilità delle attività da remoto; CERVED ipotizza che non ritorneremo mai più sotto la sogli dei 4MILIONI di lavoratori in smart working.
Quattro milioni di individui con esigenze immobiliari in rinnovamento sono un bacino di potenziali clienti più che rilevante. Il settore della mediazione immobiliare è pronto a coglierne le opportunità, proponendo percorsi e servizi appositamente pensati per questa nuova normalità?
Voi cosa proporreste per questa nuova opportunità?
di Luca Boscardelli per FacesofRE.com
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